I criteri ESG stanno tracciando la rotta della transizione sostenibile sia nel mondo b2b dalle SMEs e large corporate che in quello della finanza.
Il valore di imprese e operatori che tengano conto degli aspetti ambientali, sociali e di governance, si traduce, infatti, in risultati migliori in termini di finanziamenti, investitori, fiducia, reputazione e compliance. Ma come monitorare tale valore e dimostrare in che misura i criteri ESG sono importanti per la propria azienda? Come strutturare e quali strumenti utilizzare per implementare le ormai imprescindibili attività di pianificazione e reporting ESG?
Le aziende sanno quanto la propria filiera di approvigionamento è sostenibile?
In qualunque settore noi ci poniamo c'è un elemento che rappresenta una criticità per tutti: la valutazione della sostenibilità della supply chain. La verità è che oggi le catene di approvvigionamento sono a un punto di svolta; questo momento potrebbe fungere da catalizzatore e spingere molte aziende a creare quelle supply chain agili, digitalmente autonome e sostenibili, di cui hanno bisogno per rispondere alle aspettative dei clienti e soprattutto per raggiungere gli obiettivi ambientali, sociali e di governance ormai ampliamenti conosciuti come criteri ESG.
Che io sia in Medio Oriente, in Italia o in Spagna, è l'argomento principale che viene toccato in ogni riunione. Ma ecco il punto. La maggior parte delle aziende parla molto di ciò che fa in ambito sostenibilità, ma spesso si occupa solo del 10% del proprio impatto su tutta la filiera produttiva. Il 90% della loro impronta di carbonio proviene dalla catena di approvvigionamento.
Parte del problema è che mentre la sostenibilità è al primo posto nella maggior parte delle organizzazioni, poche hanno una visibilità completa su tutti i processi della loro supply chain per cominciare a fare la differenza. Lo studio Global 2021 Chief Procurement Officer di Deloitte ha rilevato che solo il 18% dei chief procurement officer stava monitorando i propri rischi e solo il 15% aveva piena visibilità sulle proprie catene di approvvigionamento.
Sappiamo infine che l'80% dei consumatori è disposto a pagare un prezzo più alto se il prodotto proviene da una fonte rinnovabile e l'azienda promuove pratiche di lavoro eque. Ma la metà di tutte le delle aziende non ha nemmeno un piano di sostenibilità. E anche se il 90% delle emissioni di un'impresa proviene dalle loro catene di approvvigionamento, non possono agire, perché la loro supply chain non è connessa digitalmente e non possono collaborare con i propri fornitori e partner commerciali.
Dopo questa analisi è fondamentale rispondere alla domanda iniziale "Come monitorare tale valore e dimostrare in che misura i criteri ESG sono importanti per la propria azienda?". Tutto ciò è possibile grazie a Synesgy la piattaforma digitale globale che supporta tutte le aziende, di tutti i settori e dimensioni, e ai player finanziari nella valutazione della sostenibilità ESG all'interno della supply chain.
La transizione sostenibile non è più un'alternativa: tramite il self-assessment e il piano d'azione suggerito, Synesgy ti aiuta a capire come migliorare la tua conformità ai criteri ESG.